Opportunità di riflettere

L’ultimo articolo che ho scritto aveva come titolo: «Prendersi una Pausa», e qualcuno o qualcosa lassù, mi ha preso in parola… Ho preso non so quale variante, x y o z del Covid-19, così di fatto, sono costretto a riposare.

Sono tris vaccinato ed è forse per questo che, mi auguro e me ne voglio convincere, la fase acuta di febbre alta sia durata solo poco più di un paio di giorni. Tuttora permangono ancora dolori articolari, muscolari e da qualche giorno si è aggiunta nausea.

In questi giorni le fasi di quiete-spossatezza si susseguono alternate a momenti di delirio allo stato puro; quest’ultimo non lo considero affatto un sintomo esclusivo del covid visto che, sin da quando ne ho memoria, a febbre alta, il mio corpo risponde disconnettendo le sue parti razionali.

Quello che qui chiamo delirio, di fatto poi non sono altro che allucinazioni da stato febbrile, veri e propri incubi a occhi aperti.

Fortunatamente questi momenti si alternano secondo i dettami della chimica proposti dall’unica terapia medica fruibile: antinfiammatorio e antipiretico.

Mi sono isolato da subito, lasciando moglie e figlia nella stanza matrimoniale, ed accettando di trascorrere l’esilio volontario nella cameretta della piccola.

Sia nei momenti di quiete, che in quelli di delirio ho avuto modo di riflettere, in un certo senso, sul mio blocco artistico. Ogni momento mi ha fornito una propria visione, un punto di vista differente sullo stesso tema: uno secondo regole logico-razionali, l’altro romanticamente irrazionale e violento.

La scintilla nasce dal connubio tra lo scatto di copertina, ragionato nella fase di delirio, e il postulato scientifico che «bisogna sempre cercare di pensare alle cose semplici».

E’ stato il mio esilio a rendere possibile lo scatto: la mia presenza nella stanza, a me nuova in orari notturni, lo stato febbrile, e oggettivamente la diversa disposizione della abat jour; i «Mostri» sono solo la proiezione delle nostre Paure , questo è il titolo dello scatto, che in altre parole potrebbe suonare in questo modo: «se consideriamo fortemente che qualcosa sia un problema per noi, questo sarà un problema a tal punto da farci paura»

Da questa base ho risolto momentaneamente il mio dilemma: se la Fotografia è un mezzo di espressione, di comunicazione, e al momento penso di avere un blocco, non posso continuare a farmene un problema, perché, forse, sarà solo che «Semplicemente non ho nulla da dire».