Reportage per la Famiglia

Un uomo torna nei luoghi dove era stato l’ultima volta poco meno che adolescente. Oggi quell’uomo, bambino nel ricordo ma con la consapevolezza di un adulto, è lì non solo per divertimento, ma anche perché investito di un ruolo importante: portare testimonianza alla famiglia circa le caratteristiche di un percorso che conduce sulla vetta più alta degli Appennini – Gran Sasso d’Italia, Corno Grande, vetta Occidentale.

L’obiettivo di questa missione è valutare, attraverso un reportage fotografico, la fattibilità del sentiero per una bambina di 5 anni.

La Montagna, tanto quanto il Mare, ha bisogno che le si riservi il giusto rispetto ed è per questo che la missione va studiata, per quanto possibile, nei suoi minimi particolari.

Organizzazione e Meteo

Viaggio nel Ricordo

Sinceramente non ricordavo quasi nulla di quel sentiero, se non vaghi fermi immagine misti alle emozioni che me li avevano provocati: l’arrampicata dalla «Direttissima», la nebbia, le nuvole, il vento gelido in vetta, la giacca a vento in Agosto, e la discesa per la «Normale» oramai sfinito ma orgoglioso e soddisfatto.

Una cosa, però, me la ricordo bene: mio zio, già da alcuni giorni prima, insieme a una guida CAI, consultava spesso il bollettino meteo della zona.

Anch’io ho deciso di iniziare così questa mia avventura.

Meteo

Il meteo dell’aeronautica militare prevedeva a Campo Imperatore, per il giorno 01 Agosto, probabili piogge verso le 14:00, ma da calcoli fatti, stimavo che per quell’ora sarei stato già sul sentiero di ritorno (come poi è accaduto).

Lo Zaino

Nella preparazione dello zaino, sulla scia dei ricordi di bambino, ho messo tutto il necessario per l’uscita giornaliera; unendoli poi, all’esperienza dell’adulto, ho aggiunto dell’altro che potesse tornarmi utile: tra le varie cose, una bandana, degli occhiali da sole, e tanta tanta acqua. Non sapendo con esattezza quanto tempo sarebbe durato il mio cammino, sono stato fino all’ultimo combattuto, vista l’identità di peso, se portare con me l’affezionato compagno Manfrotto, o una bottiglia di acqua in più.

Partenza

Partenza da Roma alle 6:00, arrivo a Campo Imperatore alle 8:10.

Alla fine ho scelto di lasciare Manfrotto in macchina e puntare tutto sul bene di prima necessità.

Da Campo Imperatore ho imbracciato la mia attrezzatura fotografica e sono partito in solitaria, si fa per dire, visto che quella è da sempre una meta turistica europea frequentatissima; sono partito in solitaria, piuttosto, per un viaggio dentro me stesso e nei miei ricordi.

Reportage

Resoconto

Le fotografie parlano da sé, quello che posso aggiungere è:

  • 3 litri d’acqua in questo agosto sono stati il giusto compromesso tra peso/risorsa.
  • gli occhiali da sole mi hanno salvato la vita: la pietra bianca calcarea, caratteristica del luogo, riflette la luce del sole ovunque, come farebbe la neve.
  • la prossima volta piuttosto che la bandana, meglio un cappellino, e certamente non scorderò di mettere la crema solare prima della partenza.

Rianalizzando i ricordi di quel bambino che sono stato, ora ricordo con certezza che in quella escursione raggiunsi la vetta qualche ora prima di questa, perché percorsi la «Direttissima» e non la «Normale», e di fatti, nella mia salita vedevo scendere escursionisti in tenuta da freddo, ma io non ne sentivo.

Risultato della missione

Per quanto riguarda l’obiettivo principale della missione, reputo che, per il momento, non tutta la «Normale» possa essere percorsa fino in vetta da mia figlia.

Il percorso è troppo impegnativo per un bambino, tanto che, da una certa quota in poi, per affrontare il sentiero occorre avere una statura adeguata per superare certi ostacoli, oltre ad aver una giusta consapevolezza nel gestire situazioni di emergenza improvvisa dovuta al terreno sdrucciolevole; non a caso durante il percorso l’ho sentito definire più volte come la «strada dei due passi in avanti e uno indietro».

Sicuramente mi renderò disponibile, se lei lo vorrà, a portarla all’altezza del “Rifugio Duca degli Abruzzi”, dove si potranno percorre sentieri quasi pianeggianti seppur panoramici.