Pentima della Vecchiaccia

Per sabato scorso avevo pianificato un’altra passeggiata nei pressi del Lago Albano, e così è stato, ho percorso il sentiero 511 con qualche piccola variazione.

Erano le 7:00, arrivato in auto, mi sono introdotto a piedi nel bosco dal convento dei cappuccini, quello che si trova in prossimità del cimitero di Albano, sulla strada che va verso Ariccia.

All’inizio il sentiero non è che mostri da subito il suo splendore, infatti non fa altro che seguire la linea dell’alta tensione, e quella dell’acqua.

Certo è, che, proseguendo, si viene presto proiettati verso un’altra dimensione: mistica, religiosa e magica.

Primo dettaglio tra tutti è la presenza ricorrente di rosari fluorescenti appesi ovunque: sui lucchetti dei portoncini dei pozzi dell’acqua, sugli alberi, e sulle rocce…

Anche se il sentiero è largo, ma non regolare da questo punto di vista, la vegetazione si fa sempre più fitta, lasciando, però, qua e là, qualche finestra dove poter far entrare della luce. Il colore predominante è sicuramente il verde con qualche sporadica macchia azzurra del cielo e dell’acqua del lago.

Raggiunta, più o meno, la metà del percorso, si incontra un bivio: salendo si va verso il sentiero segnato, dall’altro lato si scende lievemente per raggiungere la «pentima della vecchiaccia».

Era l’alba, ma il sole non era ancora spuntato, questa volta, tra le fitte nuvole.

Si capisce da subito che, seguendo quest’ultimo percorso, si giungerà in un luogo unico nel suo genere, non adatto, certamente, a chi soffre di vertigini: qui il sentiero si fa sempre più stretto, con una parte rocciosa che, se da un lato va verso l’alto, dall’altro, viceversa, cade a picco verso la vegetazione bordo lago.

Bisogna avere uno spirito coraggioso e avventuriero per proseguire, ma vi assicuro, si viene ripagati ampiamente dallo scenario che si presenta di fronte ai propri occhi: una vista mozza fiato del Lago Albano a 360°, uno scenario magnetico capace di immobilizzare e di far perdere il proprio io nell’ammirazione contemplativa della Natura, un luogo mistico arricchito di simboli religiosi e magici.

Sono stato seduto su una roccia, perso in questo spettacolo, per parecchio tempo, e solo dopo essere ritornato in me ho potuto riprendere la mia passeggiata, questa volta verso il sentiero segnato.

Ho fatto un’altra deviazione, direzione “Villa Palazzola”, anche qui altro scenario fantastico, le «Grotte»: immense cavità scavate dall’acqua, e al disopra, balconi di roccia su cui, in bilico, prendono il sole gli alberi del bosco.

Godere di questi spettacoli è stato magnifico, hanno riempito la mia anima di stupore e meraviglia.

Giunto a Villa Palazzola, il sentiero, purtroppo, si interrompe per frana, perciò sono stato costretto a tornare indietro verso il parcheggio, ma non potevo andarmene senza aver dato un ultimo sguardo, in un orario differente, al paesaggio dalla pentima della vecchiaccia, perciò, qui, breve sosta, e poi via di nuovo verso la strada di casa.